Mantra madre - Yoga della non dualità,  Mindfulness Immaginale e Shinrin Yoku

I doni della pace mentale

Sul sentiero spirituale la mente silenziosa, intesa come stato di imperturbabilità, è associata alla pace interiore, alla calma e alla quiete. Eppure queste qualità, per quanto possano sembrare desiderabili, si avvicinano appena a ciò di cui è capace una mente silenziosa. Soprattutto in questi tempi difficili, tutti dovrebbero rendersi conto che la consapevolezza silenziosa ha la capacità di guarire. Scopriamo il perché.

La mente silenziosa, sperimentata nella meditazione, riguarda il riconnettersi alla tua fonte, l’origine di tutto da cui tutti deriviamo. Tutti ci affidiamo alle facoltà mentali come il pensiero e il sentire, ma quando la mente si fissa sull’ansia, l’allarme, la solitudine e l’incertezza, non riesce a tirarci fuori da queste fissazioni. L’attività mentale diventa inutile per guarire se stessa.

Quello che serve è un reset non solo mentale. I tuoi pensieri vengono recepiti da ogni cellula del tuo corpo e, a loro volta, tutti i tipi di processi ne risentono: la risposta immunitaria, i cicli ormonali, il sonno e l’equilibrio generale mente-corpo, o omeostasi. Se la mente diventa confusa e caotica, l’equilibrio viene interrotto ovunque. Cosa fare?

Secoli fa, in ogni cultura, è stato scoperto un livello mentale più profondo, che ha trovato espressione nell’esortazione al silenzioso, la calma e l’imperturbabilità. Si sono quindi sviluppate modalità diverse di meditazione perché essa dà accesso diretto alla mente silenziosa.

Al giorno d’oggi molte persone hanno provato la meditazione e non sperimentano il tipo di ripristino necessario in caso di crisi. In parte ciò è dovuto alla mancanza di impegno; la persona media prova la meditazione e poi se la lascia alle spalle, o medita solo quando è necessario un “cerotto psicologico”. Andiamo più in profondità.

In campo medico l’omeostasi è descritta fondamentalmente come fisica: se vai a correre, la frequenza cardiaca, la respirazione, il flusso sanguigno ai muscoli, il processo digestivo, ecc. vengono sbilanciati, ma una volta che smetti di correre, l’omeostasi viene ripristinata. Alla fine di un’esperienza negativa, anche dopo un grande shock, quando finisce, l’equilibrio viene ripristinato. Sfortunatamente, sotto una minaccia costante come ad esempio il COVID-19, lo shock non finisce.

La solita risposta allo stress è progettata per durare non più di pochi minuti ma se lo stress si prolunga per giorni e settimane, ripiega su se stessa e comincia a creare danni.

Dapprima il danno appare sul piano psicologico successivamente le persone si sentono stanche, scontrose, depresse, ansiose, irritabili, impazienti e così via. Se la pressione persiste la fase successiva è stanchezza, letargia, ottusità e depressione. Se lo stress non diminuisce, i sintomi fisici iniziano a svilupparsi, spesso iniziando con l’insonnia come risultato di interazioni ormonali che vengono sbalzate fuori controllo. C’è molto altro da dire su questo, ma il nodo centrale è che è necessario un “ripristino” a tutti i livelli.

Senza accorgercene ci siamo riequilibrati per tutta la vita. L’omeostasi non è solo fisica; coinvolge tutta la persona. Il centro di controllo per ripristinare l’intera persona non si trova nelle nostre cellule, nemmeno in quelle cerebrali, e non si trova nella mente, che è solo lo strato superiore. Il centro di controllo per il ripristino è alla fonte, nella pace mentale, quando la mente non si intromette. Le prove di ciò esistono da decenni. La meditazione influenza la frequenza cardiaca, la respirazione, l’attività cerebrale, i marcatori di infiammazione e i livelli di stress. La scienza medica studia singolarmente ciascuno di questi fattori, ma non dovremmo perderci la visione d’insieme per guardare solo i dettagli. La tua fonte è ferma e silenziosa; ti avvicini ad essa nel sonno profondo e senza sogni. Ma in una crisi, non torna tutto automaticamente in equilibrio. Ci sono 2 tipi di silenzio: utile e non utile. Quando la coscienza inizia a perturbarsi si aprono diversi percorsi e quelli che abbiamo favorito in passato diventano il modo unico di trasformare il silenzio in qualcos’altro. La mente prende un percorso duale: o/o. Come ad esempio:

Paura o amore

Separazione o unità

Sofferenza o beatitudine

Cambiamento o abitudine

Sicurezza o insicurezza

Comfort o stress

Accettazione o resistenza

Consapevolezza o incoscienza

Queste scelte hanno la stessa origine ma viaggiano in direzioni opposte. Se siamo pienamente coscienti o svegli, le scelte vengono dirette verso le esperienze desiderabili di amore, sicurezza, beatitudine, creatività, rinnovamento e così via. Ma nella vita quotidiana siamo tutti invischiati in una rete di scelte che si mescolano. Soffriamo ma proviamo anche beatitudine; amiamo ma anche temiamo; proviamo autostima ma anche insicurezza.

Una crisi ci getta nella confusione più profonda poiché ci intrappola in troppe risposte sbagliate. La guarigione consiste nel permettere al silenzio di percorrere i giusti sentieri. In ogni tradizione spirituale o di saggezza, la pura coscienza si dispiega, se non altro, nella direzione dell’amore, della creatività, del rinnovamento e dell’evoluzione.

In sintesi una mente silenziosa, la pace mentale, ci fa accedere a dei livelli di non dualità che permettono la soluzione e/o guarigione.

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