Mantra madre - Yoga della non dualità

MM – Ritiro delle proiezioni e riassorbimento del reale

Vi è un filo d’oro che lega la conoscenza rivelata alle origini, alle tradizioni esoteriche e spirituali dei popoli, fino alla psicologia del profondo. Il Mantra Madre è questo filo d’oro di valore inestimabile!

Il Mezzo del Risveglio. Ciascuno di noi è permanentemente unito all’anima del mondo attraverso un rapporto erotico-creativo.

Gli insegnamenti del MM vengono dallo yoga sciamanico, dal lignaggio esoterico del Buddhismo Theravada, e sono straordinari.

Hillman, considerato il dopo Jung, ha una visione occidentale capace di fare da ponte con tutte le conoscenze orientali. La psicologia archetipica di Hillman va al di là della psicologia ufficiale e si riconnette alle tradizioni spirituali dei popoli, alle esperienze estetiche, artistiche e creative dell’umanità, si collega quindi perfettamente con gli insegnamenti esoterici del MM.

Il MM è visto da me come il cammino più esoterico e profondo. Il MM è non solo lo strumento più efficace per fare Anima ma anche per riassorbire il reale.

Fare Anima significa fondamentalmente riassorbire il reale, ritirare le proiezioni, cioè smaterializzare e depersonalizzare il reale; rendere ogni cosa, persona, luogo, oggetto con il quale si è venuti in contatto o si è in contatto quotidianamente e riportarlo alla sua reale natura che è immagine, sogno, proiezione. Riassorbire il reale significa, prendere le immagini e sottrarle al dominio del materialismo, all’illusione dell’oggettività delle cose. La realtà è immaginale, è sogno, proiezione. L’oggetto materiale, sostanziale è un inganno, nel buddhismo si dice Chitta Maya, illusione della coscienza.

In verità la materia è vuoto, o come si dice nel buddhismo, vacuità. La splendente vacuità del nulla. Quindi fondamentalmente è sogno, è apparizione, è immagine. Fare Anima significa quindi prendere le immagini e sottrarle dalle sgrinfie di una specie di demone che le ha rese, in virtù di un ‘malvagio incantesimo’, materia, oggetto, sostanza.

Se siamo vittime di questo ‘incantesimo’ e percepiamo la realtà come oggettiva, materiale, sostanziale, diveniamo vittime degli eventi. Se l’evento è oggettivo, non dipende dalla tua facoltà di immaginarlo, è evidente che tu ne puoi cadere vittima, ma se l’evento è sogno e tu riconosci di essere il sognatore del sogno, come puoi cadere vittima del tuo stesso sogno?

Hillman diceva che la psicanalisi è un cammino di ritiro delle proiezioni, quindi è un cammino attraverso il quale noi riportiamo tutte le nostre proiezioni alla nostra stessa facoltà di immaginarle, ritorniamo ad essere i maestri degli eventi e smettiamo di esserne le vittime.

Naropa il grande maestro dello yoga sciamanico tantrico diceva: lo sciamanismo, il tantrismo, è un cammino di riassorbimento del reale.

In sintesi ritiro delle proiezioni e riassorbimento del reale sono due modi di esprimere lo stesso processo.

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