Mindfulness Immaginale e Shinrin Yoku

Mindfulness nelle scuole

La ricerca sta cercando di tenere il passo con l’aumento d’interesse per i programmi mindfulness nelle scuole. Ecco un’anteprima di quattro nuovi studi di frontiera.

 di Emily Campbell

L’ultimo decennio ha visto un notevole aumento di interesse per le applicazioni secolari della mindfulness, la pratica di focalizzare la nostra attenzione sui nostri pensieri, i sentimenti, e l’ambiente nel momento presente. Mentre la prima ondata di programmi basati su mindfulness era per gli adulti, più recenti sforzi hanno preso di mira il benessere dei bambini e degli adolescenti; di conseguenza, i programmi di mindfulness nelle scuole si stanno diffondendo sempre più.

Ma fino a poco tempo fa non restava che, “l’entusiasmo nella promozione di tali pratiche che veniva compensato solo dalle  evidenze” per citare un revisione del 2012 riguardante la ricerca sulle pratiche di mindfulness con bambini e giovani. Rispetto all’anno scorso i nuoci studi hanno messo in luce nuove scoperte: i ricercatori hanno testando l’efficacia dei programmi mindfulness nelle scuole, e stanno iniziando a pubblicare i loro risultati.

Ecco una prima estrazione di studi pubblicati solo negli ultimi mesi.

1) Nero, D. & S. Fernando, R. (2013). Formazione Mindfulness e comportamento in classe tra i bambini di minoranza etnica e basso reddito delle scuole elementari. Journal of Child and Family Studies. Pubblicato online in prima stesura.

Cosa si è studiato?

Il curriculum del programma Oakland-based Mindful Schools, che segue studenti di minoranze etniche a basso reddito delle scuole elementari, dura cinque settimane, con tre sedute alla settimana, e si concentra sulle pratiche di mindfulness che aiutano i bambini a prestare attenzione, sviluppare empatia e consapevolezza di sé, migliorare l’autocontrollo e ridurre lo stress. In questo studio sono stati valutati in totale più di 400 studenti.

Cosa è emerso?

Subito dopo il programma si è concluso che il comportamento degli studenti è migliorato in modo significativo in tutte le quattro aree misurate: l’attenzione, l’autocontrollo, la partecipazione in classe, e il rispetto per gli altri e questi risultati sono rimasti evidenti anche nelle seguenti sette settimane. Anche se questo studio ha il limite della mancanza di un gruppo di controllo, cioè, i ricercatori non sanno se gli altri studenti della scuola avrebbero mostrato gli stessi miglioramenti anche senza la formazione con Mindful Schools questo risulta essere comunque uno dei più grandi studi di mindfulness-based a scuola fino ad oggi. Le sue scoperte hanno implicazioni interessanti per lo sviluppo di consapevolezza a vantaggio degli studenti delle scuole elementari svantaggiate.

2) Klatt, M., et al. (2013). Fattibilità e risultati preliminari per Move-in-Learning: Un intervento di mindfulness in aule d’arte. Journal of Psicologia Positiva, 8 (3), 233-241.

Cosa si è studiato?

La fattibilità di un programma basato sulla mindfulness di otto settimane chiamato Move-in-Learning (MIL), somministrato a due aule di terze a basso reddito della una scuola elementare nel Midwest. Il programma MIL in una sessione di 45 minuti a settimana, guidata da un istruttore esterno, comprendeva la meditazione mindfulness, yoga ed esercizi di respirazione con musica, l’espressione di sé attraverso la scrittura e le arti visive. Inoltre, per i due insegnanti di classe sono state condotte sessioni di prova più brevi, quotidiane mirate a rafforzare tali competenze.

Cosa è emerso?

Alla fine delle otto settimane gli insegnanti hanno osservato significative diminuzioni dei  comportamenti iperattivi, sintomi di ADHD e disattenzione tra i loro studenti; questi miglioramenti si sono mantenuti anche nei due mesi seguenti. In realtà, gli studenti hanno continuato a mostrare miglioramenti nell’attenzione, anche dopo che il programma era terminato. Inoltre, le interviste con gli insegnanti hanno evidenziato che il programma risulta essere un facilmente attuabile, adeguato e piacevole per le loro classi, e benefico per il coinvolgimento ed il comportamento degli studenti. Questi promettenti risultati preliminari sembrano giustificare più grandi e rigorosi studi in merito.

3) Wisner, B. L. (2013). Uno studio esplorativo di mindfulness per gli studenti delle scuole alternative: vantaggi percepiti per il miglioramento del clima scolastico e il rendimento dello studente. Mindfulness. Pubblicato online prima stesura.

Cosa si è studiato?

Si è indagata la percezione dei benefici della mindfulness tra gli studenti, ad alto rischio, di una scuola superiore. Gli studenti che frequentano un liceo alternativo di una zona rurale in situazioni di basso reddito hanno partecipato a sessioni di mezz’ora di meditazione guidata, mindfulness, con programma flessibile almeno due volte alla settimana per otto settimane.

Cosa è emerso?

Dopo che il programma si è concluso, agli studenti è stato chiesto quali cambiamenti avevano notato da quando avevano iniziato a praticare alla meditazione. Degli otto benefici individuati dagli autori dello studio, quelli valutati come più importanti dagli studenti erano: alleviare lo stress e miglioramento del clima scolastico, anche attraverso il miglioramento dell’umore dell’insegnante. Anche se sono necessari ulteriori studi, questi risultati indicano che gli adolescenti ad alto rischio, riescono a trarre benefici della mindfulness dopo solo una breve pratica

4) Kuyken, W., et al. (2013). Efficacia della  Mindfulness in Schools Program (MiSP): studio di fattibilità non-randomizzato. British Journal of Psychiatry. Pubblicato online in prima stesura.

Cosa si è studiato?

L’accettabilità e l’efficacia di un programma britannico per studenti dai 12 ai 16 anni chiamato  Mindfulness in Schools Program (MiSP). Il programma MISP è composto da nove lezioni mindfulness, tenute settimanalmente da insegnanti qualificati. In questo studio, si sono coinvolti un totale di oltre 500 bambini, sei scuole hanno ricevuto il MISP con gli insegnanti già formati ed i risultati sono stati confrontati con quelli di sei scuole simili in cui gli insegnanti avevano manifestato interesse per la mindfulness, ma non erano stati addestrati al MISP.

Cosa è emerso?

Rispetto agli studenti delle scuole non MISP, gli studenti MISP hanno riportato significative diminuzioni di sintomi di depressione, subito dopo la fine del programma. Nelle indagini di follow-up condotti tre mesi dopo il programma si è concluso, durante lo stressante periodo di esami estivo, che gli studenti MISP riferivano significative livelli di minore stress e minori sintomi di depressione e significativi livelli superiori di benessere rispetto alle loro controparti non-MISP. Inoltre, gli studenti hanno riferito di aver frequentemente utilizzando le pratiche di mindfulness, hanno ricevuto migliori valutazioni. Questi risultati indicano che il MISP, e la mindfulness in generale, sono strumenti promettenti per rafforzare la salute mentale degli adolescenti, e probabilmente anche il loro rendimento scolastico.

Anche se gran parte di questa ricerca è nelle sue prime fasi e le conclusioni che possiamo trarre da essa finora sono limitate, questi quattro studi, condotti in luoghi diversi e con diversi tipi di studenti, suggeriscono il grande potenziale dei programmi di mindfulness per migliorare il benessere dei bambini e degli adolescenti. Questi ed altri ricercatori stanno sviluppando anche altri studi più rigorosi, confrontando gruppi di studenti che vengono assegnati, in modo casuale, a partecipare ad un programma di mindfulness o ad un gruppo che non riceve la formazione. Nel frattempo, gli educatori che sono interessati alla mindfulness hanno molti programmi tra cui scegliere e una crescente quantità di ricerche per sostenere il loro entusiasmo

Emily Campbell è un assistente di ricerca in formazione presso la Greater Good Science Center ed è studente in un dottorato di ricerca in Sviluppo Umano e Formazione all’Università di Berkeley.
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Questo articolo è originariamente apparso su Greater Good, la rivista online del Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley, uno dei partner di Mindful. Per visualizzare l’articolo originale, clicca qui.

Se volete saperne di più su mindfulness nelle scuole, si consiglia di leggere “Cinque cose che devono accadere per portare Mindfulness in educazione.” Nell’articolo, Tish Jennings, professore e assostente ricercatore presso la Penn State nel CARE (Coltivare la consapevolezza e la resilienza in Education) per il programma di insegnanti, esamina la ricerca e le iniziative ad oggi e parla di ciò che deve accadere.

tradotto da Barbara Nordio

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