Mindfulness Immaginale e Shinrin Yoku

Mindfulness e Scienza: Cervello Plastico

“Alcune caratteristiche della mente che si credevano assolutamente immutabili, in realtà possono subire profondi cambiamenti con esercizi praticati regolarmente. Già è noto che l’esercizio può aumentare la capacità del proprio corpo, ma ora le nostre ricerche dimostrano, senza ombra di dubbio, che con l’esercizio è possibile aumentare anche la capacità mentale”. (Richard G. Davidson docente di Psichiatria e Psicologia dell’Università del Wisconsin-Madison).
Alcuni mesi di intensa meditazione possono portare la mente di una persona ad essere molto più attiva e concentrata ed a cogliere fatti, immagini e suoni che normalmente sfuggono.
La ricerca di Davidson ha permesso di scoprire che le persone che in media trascorrono circa 40 minuti al giorno in meditazione ispessiscono le aree del cervello dedite all’attenzione.
Molti esercizi di mindfulness si praticano nella posizione seduta ma questa può essere alternata alla camminata. Quest’ultima generalmente si pratica all’aperto e l’attenzione viene portata alle sensazioni del corpo.

Questo tipo di meditazione può svolgersi con o senza un oggetto specifico da contemplare. Si può osservare il flusso delle immagini mentali e delle sensazioni al loro sorgere, senza criticare ne’ apprezzare. Notare ogni emozione al suo nascere e quando il senso di chiarezza diminuisce si può tornare ad un oggetto di attenzione o al respiro.

La ricerca scientifica ha dimostrato che la pratica della meditazione Mindfulness, anche dopo poche settimane, provoca una serie di cambiamenti salutari nel cervello e che riorganizza le reti neuronali.

Vediamo di seguito alcuni risultati

LA MINDFULNESS CONTRAPPONE LA SPIRALE DELLA MINACCIA PROLUNGATA
Center on Mindfulness and Integrative Health Intervention Development (C-MIIND) College of Social Work, University of Utah, Salt Lake City, UT, USA.
School of Social Work, University of North Carolina at Chapel Hill, Chapel Hill, NC, USA.

ATTIVAZIONI E DISATTIVAZIONI DEL CERVELLO ASSOCIATE ALL’EFFETTO PRINCIPALE DELLA MEDITAZIONE MENTALE E DEL PLACEBO.
Abstract of The journal of Neuroscience – Corresponding author:
Department of Neurobiology and Anatomy and Department of Radiology, Wake Forest School of Medicine, Winston-Salem, North Carolina 27157,
Department of Psychology, University of North Carolina at Charlotte, Charlotte, North Carolina 28262,
Department of Anesthesiology, Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, Cincinnati, Ohio 45229

LA PRATICA DELLA MINDFULNESS INDUCE CAMBIAMENTI STRUTTURALI DEL CONNETTOMA NELLE RETI DELL’INSULA.
University of North Carolina at Chapel Hill, Chapel Hill, USA
University of Illinois at Champaign-Urbana, Champaign-Urbana, USA
Beckman Institute for Advanced Science and Technology, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA
Department of Bioengineering, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA
Northeastern University, Champaign-Urbana, USA
Department of Psychology, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA
The Ohio State University, Columbus, OH USA
Carl R. Woese Institute for Genomic Biology, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA
Neuroscience Program, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA
Center for Brain Plasticity, University of Illinois Urbana-Champaign, Champaign-Urbana, USA

TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA BASATO SULLA MINDFULNESS.
Garland et al. Langer EJ. Matters of mind: mindfulness/mindlessness in perspective. Conscious Cogn.
Mindfulness-based treatment of addiction: current state of the field and envisioning the next wave of research.
Center on Mindfulness and Integrative Health Intervention Development, University of Utah, 395 South, 1500 East, Salt Lake City, UT 84112 USA
University of North Carolina at Chapel Hill, Chapel Hill, USA

LA MINDFULNESS PUÒ NORMALIZZARE UNA NEGATIVITÀ CORRELATA ALL’ERRORE NEI PAZIENTI CRONICAMENTE DEPRESSI.
Dahlem Center for Neuroimaging of Emotions, Freie Universität Berlin, Berlin, Germany
Mood Disorders Centre, University of Exeter, Sir Henry Wellcome Building for Mood Disorders Research, Perry Road, Exeter, EX4 4QG UK

In alcuni casi la mindfulness ha aiutato a:
Ridurre i tassi di ricaduta alla depressione 44%
Avvertire un dolore meno intenso del 40%
Avvertire un dolore meno sgradevole del 57%

Diminuisce i livelli di cortisolo. Le ricerche dimostrano che praticando la mindfulness si presentano livelli inferiori di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress.
Matousek e altri (2010), Jacobs Tonya e altri (2013), Tange e altri (2007)

Diminuisce i livelli di sostanze chimiche a effetto infiammatorio che rilasciamo quando siamo stressati, come le chitochine, che provocano diversi sintomi di depressione.
Witek-Janusek e altri (2008), Rosenktanz e altri (2013)

Aumenta la melatonina e la serotonina, neurotrasmettitori che sono implicati nella stabilità dell’umore, nello sviluppo di emozioni positive, nella prevenzione dello stress e dei processi d’invecchiamento.
Solberg e altri (2004), Yu X e altri (2011), Larouche e altri (2015)

Aumenta marcatamente il rilascio di dopamina, la sostanza legata al senso del benessere, incrementa i segnali nervosi nelle regioni connesse alla regolazione dell’umore e al controllo dell’attenzione.
Kjaer e altri (2002), Rubia (2009), Chiesa e altri (2010)

Diminuisce l’attività e lo spessore dell’amigdala, una struttura del sistema limbico che regola le nostre reazioni di stress, collegate alla paura e all’ansia e che risulta iperattiva nelle persone depressse.
Creswell e altri (2007), Way e altri (2010)

Diminuisce la ruminazione (vagabondaggio mentale), in quanto riduce l’attività della rete cerebrale di default. La modalità predefinita degli umani infatti è quella del vagabondaggio mentale, che è in correlazione con l’infelicità.
Brewer e altri (2011)

Aumenta l’attività nella corteccia prefrontale sinistra. L’attivazione di quest’area è legata alle sensazioni di benessere, alle emozioni positive e alla regolazione delle emozioni.
Richard Davidson e altri (2003)

Attiva il sistema nervoso parasimpatico (meditazione mindfulness del respiro), che ristabilisce il corpo dalle reazioni di stress con una conseguente diminuzione del battito cardiaco e della pressione arteriosa.
Melville e altri (2012)

Aumenta la risposta immunitaria, il che indica che la meditazione può contribuire a rafforzare il sistema immunitario.
Richard Davidson e altri (2003) Tange e altri (2007)

Aumenta lo spessore della materia grigia in aree come l’ippocampo, che gioca un ruolo importante nei processi di apprendimento e di memoria.
Hozel e altri (2011)

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